Não se tem visto jogadores do Vasco dando entrevistas sobre a polêmica questão da organização da Copa do Mundo no Brasil. Mas o jovem Muriel Dorigatti, de 19 anos, que veio do Milan e recentemente assinou seu primeiro contrato profissional com o clube, fugiu à regra. Em entrevista ao portal italiano Bergamo News, ele não se esquivou de comentar o assunto:
"Dizendo claramente, trazer um evento tão caro para um país como o nosso não foi uma boa ideia", disse Muriel. E completou:
"As pessoas estão com raiva pelo fato do governo ter preferido usar tanto dinheiro em estádios e organização em vez de investir no futuro do país e, sobretudo, da população mais pobre", declarou o jovem atleta vascaíno, que vem atuando no time de juniores.
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Fonte: NETVASCO (texto), Reprodução Internet (foto)
Bergamo, qui Rio "I Mondiali in Brasile? Un grave errore"
Muriel Dorigatti è un giovane calciatore brasiliano, oggi in forza al Vasco da Gama ma con un passato nelle giovanili del Milan, per il quale ha giocato un anno nella categoria Giovanissimi e due anni nella categoria Allievi, prima di tornare in patria. In Brasile sta ovviamente seguendo da vicino con passione ed entusiasmo la manifestazione calcistica più importante, i Mondiali. Ma, purtroppo, questa rischia di essere un'edizione ricordata anche per gli scontri tra una parte del popolo brasiliano e le forze dell'ordine. Alla base delle tensioni ci sarebbe il trattamento ricevuto appunto da questa frangia (piuttosto grande, a dire il vero) dei brasiliani, costretta a vivere nella quasi più totale povertà e, al tempo stesso, costretta ad assistere a un grande impiego di denaro pubblico per l'organizzazione, la programmazione e la messa in atto del grande spettacolo dei Mondiali.
Ecco il pensiero di Muriel, che da Rio de Janeiro sta seguendo per BgNews la manifestazione.
I Mondiali di calcio sono la manifestazione più bella, soprattutto per un Paese come il Brasile che vive da sempre di questo sport. C'è grande attesa, tutti qua sperano che la Nazionale possa vincere la sesta Coppa del Mondo. Ma, diciamocelo chiaramente, portare un evento tanto costoso in un Paese come il nostro non è stata una buona idea. Perché, anche se il Brasile si sta sviluppando tantissimo, penso che ci siano tante altre cose da migliorare invece di spendere soldi in certe cose che non saranno manco usate dopo questo período. Le proteste che ci sono state lo scorso anno durante la Confederations Cup, e che si sono viste prima della cerimonia d'inaugurazione di giovedì, torneranno: la gente é arrabbiata per il fatto che il Governo abbia preferito usare tanti soldi per stadi e organizzazione piuttosto che investirli per il futuro del Paese e, soprattutto, della poplazione più povera.
L'organizzazione? Non credo che ci saranno grossi problemi, ma il rischio che succeda qualcosa che ci possa far vergognare è lì, dietro l'angolo. Del resto, il Brasile non ha una infrastruttura paragonabile a quella dei paesi europei. Ma speriamo che questo Mondiale, visto che ormai è stato organizzato ed è anche iniziato, possa portarci qualcosa di positivo. Tre cose in particolare: l'uso degli stadi, finalmente recuperati al meglio; il turismo, dal momento che questa vetrina ci porterà una grandissima visibilità; e, magari, la sesta Coppa. Quella che tutti vogliono.
Muriel Dorigatti
Fonte: Bergamo News